lunedì 31 ottobre 2022

Lookbook | Style Studies - Speciale Halloween! - Clowncore

Buon Halloween miei spooky scary skeletons!
Lo sapete che tengo particolarmente agli speciali di Halloween, quindi mentre finisco di preparare il prossimo grande progetto di DYN (che è quasi pronto e lo vedrete tra qualche giorno, non vi preoccupate) ho deciso di portarvi un qualcosina a tema.

Come faccio quasi ogni anno, anche per questo Halloween ho deciso di mostrarvi i miei costumi stardolliani. Quest'anno non ho esagerato con gli outfit (non ho neanche avuto la brain capacity di pensarci molto questo mese) e non mi sono data al mio solito cosplay arzigogolato, ma mi sono concentrata su un tema scoperto in quest'ultimo anno: il Clowncore, con un twist dark.
In uno dei miei Mini-Lookbook (questo qui) ho descritto un outfit con il termine clowncore, in meniera anche un po' scherzosa e non seria, ma alla fine mi sono davvero interessata a questo particolare aesthetic - cosa lo rendeva tale e come poterlo traslare nel mio stile gotico tendente all'emo (lol). 

Vediamo quindi insieme i due outfit che ho creato in questo stile e come li ho costruiti pezzo per pezzo:

Toto Tutu Belt, Other World
Ruffle Sleece Crispy Blouse, Bonjour Bizou
Belt, Film Theory
Strapy (w i typo di Stardoll) PVC Dress, Fallen Angel ♀
Ragdoll Stockings, Callie's Picks (originale Tingeling)
Boots Woman, Tingeling Couture

Sleeved Top, IT GIRLS
Longer Skirt, Cheap Monday
Strappy Web Corset, Fallen Angel ♀
Striped Pantyhose, Evil Panda
Wednesday Shoes, Fallen Angel ♀
Heidi Klum, IT GIRLS
Marie Curie Umbrella, Callies Picks (originale Fallen Angel?)
Westwood Inspired Pearls, Vivienne Westwood Tribute

Per il primo outfit, che è il mio attuale costume di Halloween, ho deciso di riprendere molti elementi tipicamente associati con i clown, ma attenendomi ad una colorscheme b&w e alla silhouette di un tipico Pierrot.
Per rifarmi ad una sorta di "clown uniform" ho utilizzato una camicia dalle maniche puffy, un abito con bretelle, delle calze con pattern, un collare con ruffles (che è in realtà una cintura!), delle scarpe a largo plantare e una cintura a corsetto per riprendere l'idea dei bottoni di una tuta classica - e per riprendere la classica parrucca da clown, ho poi scelto una pettinatura riccia e molto voluminosa. Ho però utilizzato esclusivamente articoli o bianchi o neri - stessa cosa con il mio make-up e tinta, per rispettare la color-palette di un Pierrot e creare una sorta di... clown triste. Fa molto ridere detto così. Ma alla fine della fiera non siamo tutti un po' clown tristi? Questa e molte altre domande esistenziali, sta sera su Superquark.

E' proprio in questo mix che trovo sia l'essenza di questo stile clowncore dark: mischiare i vestiti e accessori stravaganti dei clown con l'estetica non satura e malinconica del Pierrot crea questo stile ad alto impatto visivo e incredibilmente gotico - grazie ai colori ma soprattutto alla silhouette ampia che caratterizza molti abiti goth. 
Ho sempre trovato la marca Tingeling, che ho utilizzato anche in questi outfit, come ottimo esempio di un proto-clowncore - il Pierrot è stato per anni l'icona della marca, ma nello store si potevano trovare diversi articoli circensi e stravaganti con una color-scheme più mutata. Mi sono molto ispirata anche alle vecchissime immagini pubblicitarie della Tingeling mentre pensavo a questo outfit. 
Come outfit mi piace davvero, davvero tantissimo e sarà difficile farmelo togliere di dosso anche dopo Halloween, e d'altro canto cambio l'outfit della mia doll una volta al mese e solo se mi parte l'ispirazione potente. Lo sapete che la varietà non è esattamente il mio forte. 

Con il secondo outfit, invece, volevo creare qualcosa che incorporasse tutte le stesse caratteristiche del mix clown/Pierrot, ma che fosse anche più indossabile. Mi sono decisamente più accostata ad un look all-black, ma aggiungendo degli accessori adatti ed un tocco di bianco ho trasformato quello che sarebbe stato un semplice outfit gotico in qualcosa di più complesso - il dettaglio delle maniche di questo top dal taglio vagamente vittoriano, le calze a righe, la borsa con pattern a goccia, insieme alla cintura ruffle, l'ombrello, le maryjanes nere e un harness-corsetto. 
E' decisamente più gotico, con una silhouette molto slim, ma la combinazione di tutti questi accessori e dettagli riportano la mente ad un Pierrot più complesso e stravagante, un clown ancora più triste e malinconico. E' una sorta di Mercoledì Addams does Circo, che è forse la descrizione più bella che io mi sia mai inventata per un'aesthetic specifico. 

Ultimamente i miei outfit virano molto sul b&w, mi piace giocare con il colorblock per creare qualcosa di coerente ma non troppo saturo agli occhi, e mi sono davvero innamorata di questo aesthetic in particolare. E' proprio quel misto di oscuro e stravagante, un Tim Burton completamente on drugs (ieri ho rivisto La Sposa Cadavere, good shit), ed essere un Tim Burton completamente sfatto è la mia più grande ambizione di vita. Ho deciso quindi per questo Halloween di portarvi una sorta di mini-esplorazione di questo aesthetic - non sarà di certo l'ultima volta che mi darò allo "studio" (termine che mi fa un po' ridere) di questo stile e probabilmente ne ciancerò ancora a riguardo. Sì questa è una minaccia. 

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Avviso sul prossimo post: mi do di nuovo al sentimentalismo. Siete stati avvisati. Proceed with caution. 

lunedì 24 ottobre 2022

Opposite Styling [Finale!] - La vendetta di Sea of Stars

 
Sono sicura che non vi aspettavate di vedere in un titolo le parole "Opposite Styling", "Finale", "VENDETTA" e "Sea of Stars", e di certo non ve le aspettavate insieme. 
Lasciatemi spiegare.

Sì, torniamo dopo più di un anno su Opposite Styling, probabilmente la mia rubrica più bistrattata di sempre, giusto per chiuderla. Ma non vi preoccupate, non sono così drastica: la rubrica chiude come stand-alone, ma il concetto di styling opposto rimarrà - sarà semplicemente una sottocategoria di Lookbook! Che posso dirvi, le sottocategorie sono belle e ordinate. Io che nel 2017 apro una whole-ass rubrica solo per un singolo concetto, che sin dall'inizio non poteva andare avanti più di tanto perché le marche non sono così tante SIS COSA STAI FACENDO, non troppo.

Però lo sapete che non mi piace semplicemente abbandonare le cose senza dargli una conclusione appropriata, e per questa rubrica sapevo esattamente cosa fare.

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L'ultimo episodio di Opposite Styling, datato 8 agosto 2020, era incentrato su Sea of Stars. Il periodo in cui è stato postato è parecchio importante: era quello stranissimo momento nella mia carriera farlocca da blogger marcia dove, per qualche cazzo di motivo, ho deciso di impormi una schedule di un post a settimana. 
Ora, capisco che pensavo di poterlo fare perché eravamo tutti in quarantena e stando a casa tutto il giorno volevo riempire le mie giornate con qualcosa che non fosse l'università - ma Vale, WHAT THE FUCK. L'idea di postare regolarmente non è in sé qualcosa di malvagio o controproducente, ma allo stesso tempo il forzare la pubblicazione di un post a settimana andava letteralmente contro la mia etica professionale generale: qualità > quantità. 
E se un post di alta qualità non riuscivo a concluderlo in una settimana, la soluzione qual era? Ovviamente coprire il buco nella schedule con un post filler - qualcosa di facile da produrre interamente in un giorno o due, che mi sentissi ispirata o no a farlo. Benvenuti ad un altro installement di "come iniziare a sentire un tuo hobby come un lavoro"!

Quest'ultimo post di Opposite Styling, quindi, è stato vittima di questo momento da hustle culture tossica di cui Dre Drexler sarebbe fiero. Più vedo quel post, e nello specifico quell'outfit che dovrebbe essere il cazzo di motivo per cui uno legge quel maledetto post, più lo odio. Più lo guardo e più vedo quanto è raffazzonato, fatto sul momento e poi postato quando avrebbe dovuto essere solo una bozza iniziale da perfezionare. 
E devo ridere a io che ho scritto "Questo outfit mi piace molto devo dire, e lo sto indossando proprio ora sulla mia doll", SIS COSA STAI DICENDO. COSA. VAI A STUDIARE PER I TUOI ESAMI BRUTTI. FATTI UN SONNELLINO. MANGIA. 
Vi assicuro che mi è "piaciuto" per un paio d'ore, poi ho iniziato a vedere tutte le cose che non mi quadravano e che potevo assolutamente migliorare - ma ormai il post era postato, io dovevo lavorare sul prossimo, e quindi me la sono messa via e ho fatto finta di niente. 

E Sea of Stars, uno dei progetti più ambiziosi di Stardoll (shameless plug alla mia recensione della graphic novel) e uno dei suoi brand più eccentrici, non si meritava questo livello di clownery da parte mia. Oggi sono qui per chiudere questa rubrica strana, ma soprattutto per fargli giustizia.
Oggi Sea of Stars verrà vendicato. Stesso articolo, stessa doll, blogger più saggia (e clown).

Il capo che utilizzerò oggi è di nuovo lui: il Cobalt Edwardian Dress.
Come ho menzionato anche nel post originale, Sea of Stars è un brand difficile da categorizzare: eccentrico, ispirato ai design e alle silhouette di Alexander McQueen, e quasi completamente composto da statement pieces. Ho scelto questo vestito perché mantiene il ~☼vibe☼~ generale del negozio, ma è allo stesso tempo più tenue e integrabile in un outfit (perché mi dispiace, ma non sono in grado di creare un outfit normale partendo da un cappotto dorato con il pelo).

Essendo un abito abbastanza aderente e con un vero e proprio statement collar, ho deciso di mantenermi su uno stile molto simile a quello che avevo scelto nel post originale: formale, corporate gothic, severo.
La mia doll indossa:
Loops earrings, Vinyl
Cobalt Edwardian Dress, Sea of Stars
Westwood Inspired Corset Blue, Vivienne Westwood Tribute
Hot Buys See Through Purse, Hot Buys Weekly
Silver Bangle Set, Windows On The World 
Pantyhose, Film Theory
Clear Straps Metallic Heels, Velvet Orchid
Per darvi un'overview un po' più completa delle mie correzioni (e per riscaldarmi con le grafiche), ho deciso di evidenziare i cambiamenti maggiori che ho apportato al primo outfit.
Ho deciso di concentrarmi anzitutto sul colletto del vestito: è davvero molto particolare e importante e volevo renderlo il punto focale dell'outfit, ma il busto non mi piace proprio e rovina l'aspetto puramente gotico del pezzo. 
L'ho quindi abbinato ad un corsetto blu, per dare alla doll una silhouette molto più formale, impostata, che è molto popolare al momento - e allo stesso tempo inquadrare meglio il colletto del vestito originale. Il corsetto trasforma il Cobalt Edwardian Dress in un due pezzi, formato da camicetta e gonna, che dà all'outfit generale un'impressione molto più forte di abito formale da lavoro.
Una volta impostato l'abito principale, ho deciso di concentrarmi su un colore particolare per tutti gli accessori - qualcosa che si sposasse bene con il blu dell'abito (e che non fosse solo blu). 
L'errore principale che ho fatto nell'outfit originale, infatti, è stato proprio non dare importanza ad una color scheme precisa: c'era il blu dell'abito, il blu scuro delle scarpe, il beige del cappotto, il nero della cintura, il marrone della borsa - troppi colori e stili contrastanti che dimostravano quanto fosse poco pensato quell'outfit. 
Per questo outfit ho deciso invece di abbinare il completo ad accessori trasparenti (o dal colore molto chiaro, argentato) - le scarpe, la borsa, il bracciale, e i silver hoops. La trasparenza della borsa si avvicina di più al blu dell'abito mentre gli altri accessori sono in linea con il look trasparente e molto chiaro della borsa. Ho anche aggiunto delle calze semplici, per esaltare l'aspetto formale dell'outfit.

Questo outfit mi piace molto, decisamente molto di più di quello originale. Non è particolarmente complesso ma è finalmente coerente, e l'abito è il punto focale dell'outfit (ovviamente nel post originale non l'ho ammesso ma avevo palesemente cercato di nascondere l'abito per fare prima, che è letteralmente contro la premessa di questa maledetta serie MA OK). 

Ora, dopo aver finalmente fatto giustizia a questa povera marca vittima delle mie terribili decisioni, Sea of Stars è stato finalmente vendicato. 

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Ora mi sento molto più in pace con me stessa. Note to me stessa: smettila di aprire rubriche inutili sis.

martedì 18 ottobre 2022

Storytime con Vale - Quella volta che ho mentito male per entrare in un blog

Oooohhh ma guardate chi, dopo essere sparita per mesi e aver postato due volte, torna a sparire per altri 6 mesi. Esatto. Di nuovo io.

L'università mi sta facendo abbastanza il culo in questo momento, ma non voglio battere così presto il mio record di sparizione (che, vi ricordo, è di 7 mesi, quindi c'ero veramente quasi) e ho deciso di ritagliarmi un po' di tempo per tornare attiva, piano piano, con molta, molta, MOLTA calma. Perché la magistrale è dura, ma gli archivi di ogni possibile avvenimento stardolliano degli ultimi 15 anni non si scriveranno da soli.

Dato che non voglio nemmeno tornare come sempre con un lookbook e farvi cadere le palle (come posso solo immaginare di fare dato che se c'è un motivo per cui tutti inclusa ME sono qui è lo Stardoll Amarcord), ho deciso di tornare in maniera chill, ma con un po' più di stile (e un nuovo banner).

Oggi torniamo nei meandri delle mie memorie stardolliane - e mi sembra giusto che per pagare pegno per la mia assenza continua, il caso umano di cui parleremo oggi sia nuovamente ME. 
Oggi vi porto la storia di quella volta che ho mentito malissimo per diventare collaboratrice di un blog

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Anno 2012. La piccola Vale non ha ancora nemmeno compiuto 13 anni, ma ha già una sola e unica vocazione: scrivere per un blog famoso di Stardoll (e, di conseguenza, diventare famosa e ammirata da tante doll, ma questo lo sapete già - e se non lo sapete, cliccate qui a vostro rischio e cringe). 
Come vi ho già ripetuto fino alla nausea, Stardoll era la mia passione n. 1, la cosa che amavo più al mondo in quel periodo: amavo giocarci e amavo leggere qualunque blog parlasse di Stardoll, per qualunque cosa - freebies, outfit, nuove uscite, rubriche che non c'entravano niente, etc. Quindi perché non combinare il mio amore per Stardoll e per i blog, e scrivere di Stardoll di fronte ad un audience?

Non per braggare della mia vita sociale inesistente, ma giocandoci ogni singolo giorno per ore e ore ero diventata veramente una pro a Stardoll, quindi il motivo per cui volevo scrivere per un blog famoso, piuttosto che scrivere per un mio blog (che poco dopo ho comunque creato, ma era più un blog personale che specificatamente di Stardoll), è molto semplice: il mio blog non lo avrebbe letto nessuno, e io mi credevo più che qualificata per scrivere in un blog già popolare, dove tutti avrebbero potuto vedere i miei post.

Insomma, volevo scrivere per un blog famoso e nulla mi avrebbe fatto cambiare idea. Nel periodo estivo del 2012, appena finita la scuola, decido di mettermi alla ricerca di blog che stanno cercando collaboratrici - questa spinta me l'ha data, ironicamente, il blog italiano più famoso di Stardoll mai esistito, che tutti voi conoscete sicuramente: lo Stardoll Funworld. Ovviamente avrei voluto scrivere per quel blog (come qualsiasi altra doll sulla faccia della Terra), ma mi era diventato subito chiaro che non sarei mai riuscita ad entrare in un blog di quella portata, era troppo grande anche per le mie manie di grandezza e c'era troppa competizione - ed è proprio per questo che ho deciso di mettermi alla ricerca di altri blog per conto mio. 

Spulciando un po' i blog che già seguo trovo dopo un po' proprio quello che mi serve: il blog di una doll amica (aka, che avevo nelle amicizie e con cui forse ci ho parlato due volte), che ha un successo medio-basso e molto probabilmente la parola Fashion nel nome, sta cercando collaboratrici. Essendo un blog con almeno un minimo di seguito, la ricerca di una nuova collaboratrice era basata su una selezione (esattamente come lo Stardoll Funworld), ma la pressione è decisamente minore e sento di potercela fare, specialmente con un po' di... "ritocchi". 

Perché vedete, la selezione funzionava così: la proprietaria aveva settato un vero e proprio application form (che, side note, era veramente futuristico per il periodo, u go girl) dove, dopo aver specificato nome e username, bisognava rispondere a delle domande. Le domande erano abbastanza innocue, ad esempio:
• cosa fai per hobby?
• quali sono le tue passioni?
• cosa ami di Stardoll?
• perché vuoi scrivere per questo blog?
Queste domande erano veramente lo standard per qualsiasi ricerca collaboratrici, quindi non mi preoccupo molto e rispondo in maniera semplice e veritiera: come hobby faccio pallavolo (molto short-lived lol), le mie passioni sono la moda e disegnare bozzetti (vi ricordate i libretti Top Model per disegnare i vestiti sulle tipe? Parlo di quelli. Altro amarcord un po' trash), amo la creatività e libertà che Stardoll mi dà nell'esprimere me stessa e voglio scrivere per questo blog per condividere questa mia passione con tutti quanti. Sentimenti standard per un'intervista standard.

Sono però alcune delle domande successive ad ispirarmi delle modifichine innocenti alla mia persona:
• qual è stato il momento più bello della tua vita?
Risposta che ho dato, abbastanza verbatim: "quando delle mie amiche hanno ricreato dal vivo alcuni dei miei modelli per farmi una sorpresa!!".

MADONNA CHE BUGIARDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Ma in che film tween americano anni 2000 pensavo di vivere??? Cioè davvero volevo far credere che le mie amiche avessero in qualche maniera preso i miei bozzetti (che facevo, ma ovviamente non mostravo a nessuno perché mi vergognavo male) e che, all'età di neanche 13 anni, fossero in grado di cucirli?????? E che mi avessero fatto sta sorpresona solo per il potere dell'amicizia????

Il motivo di questa balla era molto semplice: volevo sembrare una persona con un'autentica passione per la moda a tutto tondo, e con possibilmente una skill talmente avanzata da impressionare le mie amiche così tanto da ispirargli questo teatrino. 
La cosa che mi fa molto ridere di questa particolare bugia è che non era nemmeno un mio desiderio intrinseco che volevo fingere fosse successo - non mi fregava niente di vedere i miei bozzetti brutti nella vita vera! Avevo semplicemente associato questo desiderio (chissà grazie a quale film per ragazzine) con quello di una vera fashionista, e per entrare in questo blog credevo di dover indossare la maschera di una ragazza completamente dedicata alla moda. 

Nonostante quella dei bozzetti sia la bugia più divertente che mi fa ridere ogni volta che ci penso, le balle non si fermano ovviamente solo a questa. A tutte queste domande più personali ho risposto mentendo almeno in parte, oppure esagerando molto la realtà. Alle domande sulle cose che non mi piacevano rispondevo in maniera più teatrale, per sembrare quasi più matura; imitavo maniere di scrivere più sassy e decise per sembrare sicura di me; ad una certa sono sicura di aver pure scritto qualcosa su mio cugino (Luca mi dispiace non ti meritavi questa clownery) per fare la persona adulta che si lamenta di comportamenti infantili?? (ma veramente oh da che pulpito)
Insomma, solo per essere considerata per il ruolo di collaboratrice di questo blog generico mi sono creata questa maschera di persona fashionista, ""matura"" e irriverente. 

E volete sapere la cosa più assurda? LA SELEZIONE L'HO PASSATA.
Ebbene sì, le mie balle avevano funzionato. Ero stata selezionata insieme ad altre due o tre doll per la fase finale. 
Ovviamente non serve che vi dica quanto questo mi abbia reso felice, in quanto ero riuscita a raccontare una balla talmente convincente da farmi passare al round successivo.

La proprietaria aveva postato i nomi e le foto delle possibili nuove collaboratrici, inclusa me, e ora toccava ai lettori votare: nei commenti avrebbero dovuto scrivere la doll che preferivano di più. 
Per rompere finalmente questo post di solo testo, vi porto una ricostruzione quasi completamente accurata di che cazzo di foto aveva postato per me (=per qualche motivo la proprietaria non aveva contattato nessuna delle candidate e ha semplicemente postato una delle foto che trovava nelle nostre presentazioni/camera roll??):
Correggo testualmente quello che non sono riuscita a ricreare (le mie skill photoshoppone non riuscivano assolutamente a fare giustizia al mio trash): la felpa era la stessa, la classica felpona StarDesign, ma era blu elettrico e avevo convinto questa povera doll innocente a customizzarmela con la scritta "Ale Casillo". No, non ho intenzione di spiegarmi. No, non ho intenzione di affrontare questo fatto o menzionarlo mai più. Vi chiedo ufficialmente e cortesemente di farlo anche voi. 
Oltre alla delpa da groupie, che si leggeva perfettamente nella foto, manca sfortunatamente il ciuffo StarDesign fatto da un singolo pezzetto tondino. Che headshot promettente, vero?

Insomma, questa era la mia occasione. Ero ad un passo dal coronare il mio sogno. Era tutto nelle mani dei commentatori... commentatori che potevano essere anonimi o con uno screen name creato al momento senza alcun bisogno di autentificazione.
Avete già capito cosa avevo intenzione di fare: monitorare i commenti dei lettori e commentare sporadicamente un voto per me nel caso in cui qualcuno mi stesse superando. 100% scorretta, 100% convinta, 100% in pace con sé stessa. Ve l'ho detto che ero completamente scema.

Nessuno ha ancora commentato. Lascio passare un paio d'ore, poi commento sotto un nickname fasullo: supervale996. 
Il giorno dopo ricontrollo i commenti: nessun'altro ha votato. Commento di nuovo (ad un'altra ora, me very smart) sotto falso nome: supervale996 è la mia preferita (aiuto il cringe).
Passano un paio di giorni. Nessuno commenta. Commento di nuovo: voto per supervale996, amo la sua felpa!!! (ALERT VERY CRINGE VERY ALERT CRINGE)
La data di chiusura del concorso è vicina. Nessun'altro ha commentato tranne me. Tutti i voti sono per me. 
Mi sento già la vittoria in mano. D'altronde i commenti erano lì, davanti a tutti: la vincitrice potevo essere solo io! 
Controllo il blog non-stop: aspetto con ansia il post di annuncio della nuova collaboratrice, che sarei stata sicuramente io. 
Finalmente il post compare: Vincitrice concorso per collaboratrici (o un titolo simile, dai).
E..................................... non sono io
La vincitrice era un'altra delle finaliste, nonostante non avesse ricevuto (ai miei occhi, almeno) alcun voto. Non solo ero distrutta, ma ero confusa: avevo fatto tutto questo per niente??? Come aveva fatto questa a vincere se gli unici voti erano per me???? 
Ora, le possibilità sono due: o i voti si trovavano da un'altra parte (che comunque non capisco come, perché nel post c'era scritto specificatamente di votare nei commenti di quello stesso post) e non avevo lavorato abbastanza, oppure la proprietaria mi ha sgamato subito e mi ha squalificato silenziosamente dal concorso (estremamente possibile, ma ancora mi sfugge com'è che ha scelto tra le altre se non c'erano voti veri).
Oppure può anche essere che il concorso era truccato e ha fatto vincere una sua amica, che è ugualmente possibile e francamente mi sembra la punizione più giusta per la piccola Vale, che non è riuscita a vincere truffando a causa di un'altra truffa. 

E niente, il mio sogno non si era avverato e non sapevo nemmeno perché. Al tempo ci ero rimasta abbastanza male, ma in retrospettiva è stato davvero meglio così: ripensando effettivamente a tutta questa faccenda mi sono messa a riflettere se questo particolare momento mi avesse instillato il mentire per sembrare migliore di quello che ero come metodo per ottenere qualcosa, e nonostante non possa assolutamente dire che sia andata così (alla fine non ho vinto, e poi non ho mai finto di abitare a New York, quindi...), posso vedere chiaramente l'inizio della classica mentalità da persona giovane e malleabile nel periodo dell'ascesa dei (proto) social media: pulisci la tua immagine per fare una migliore impressione. Ed è effettivamente qualcosa che mi ha influenzato nell'adolescenza, perché mi trovavo di fronte a tantissime "personalità costruite" o "estetiche immacolate" (grazie, Tumblr) che inevitabilmente confrontavo con la mia vita, imperfetta, non lucidata - non riuscivo a capire che era perché quelli sono solo snapshot raffinati e selezionati, mentre la mia vita era qualcosa di vero, costante, non filtrabile. 

Perdonate la tangente spicciolina, ma il fatto che questa storiella scema di io che faccio la ragazzina svitata mi abbia fatto riflettere sul mio uso dei social da ragazzina (e di come da adulta ho migliorato seriamente la percezione di me stessa e della mia vita attuale stabilendo dei sani limiti personali) mi ha sorpreso molto, e volevo condividerlo con voi.

Grazie alla magia dell'effetto farfalla, però, questa è veramente una storia a lieto fine: la perdita del concorso non mi ha scoraggiato e anzi, mi ha ancora più caricato nella mia ricerca di un blog con cui collaborare. Questo mi ha portato ad un blog dal nome di Trucchi_Club Stardoll, un blog con un seguito non molto grande e non molto attivo, ma comunque presente. 
Copertina del blog, mai cambiata da allora.
Ho trovato il post di ricerca collaboratrici solo un giorno dopo la sua pubblicazione, e le mie idee per ravvivare il blog erano piaciute alla proprietaria (nonostante la mia grammatica terribile, sorprendentemente) - quindi dopo un colloquio e un post di prova sono diventata una collaboratrice ufficiale! 
La presenza, anche se silenziosa, di un piccolo pubblico mi ha dato una carica incredibile e sono diventata una scrittrice attivissima, con sempre millemila idee da realizzare subito e sempre più ambiziosa nei miei progetti. Moltissimi di quei primi post ormai sono persi (perché un anno sono stata scema e ho deciso di fArE PuLiZiA, maledetta Vale teenager), ma ho ancora qualche screenshot di alcuni post, che conservo ancora.
Piano piano il blog era diventato praticamente solo mio (la proprietaria lasciava Stardoll per mesi e mesi periodicamente), e nel mentre ho continuato a migliorare le mie personali capacità di scrittura e presentazione - ed è da lì che ho deciso di separarmi dal Trucchi_Club per aprire il mio blog personale di Stardoll, questo magico hell hole a cui tengo più di quanto mi piace ammettere. 

Quindi, in sostanza... grazie, doll con pettinatura ultra classica della prima collezione di Tress-Up con un blog dal titolo word-salad con sicuramente le parole Fashion, Stardoll, Love, Trucchi, per avermi rifiutato misteriosamente come collaboratrice. Se ora sono la Official Unofficial Stardoll Historian è anche grazie a te. 

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Qualche considerazione clown finale:
1) odio profondamente quanto denso ho fatto questo post, ma non ci sono letteralmente tracce di nulla di tutto questo e le uniche ricostruzioni che avrei potuto fare erano veramente troppo complicate e sarebbero state pure approssimative - già fare la foto della mia doll, che mi ricordo perfettamente, è stato davvero problematico. Perdonatemi :((
2) Vi droppo un mini-nugget di informazione relativa: il blog personale che ho aperto ad agosto del 2012 si chiamava Trucchi & Tendenze, e postavo letteralmente quello che mi pareva. Era troppo caotico. Postavo tutorial di trucco usando Stardoll, ma per qualche motivo non volevo ammettere che era Stardoll?? Poi postavo le mie storie originali cursed, parlavo della mia musica e dei miei videogiochi preferiti, facevo rants prima di sapere cosa fossero i rants, e postavo generalmente tutto quello che mi passava per la testa. Ho poi re-brandizzato nel 2014 un paio di volte, finché non l'ho chiuso nel 2015. Sono ancora incazzata con me stessa per questa cosa. 
3) Il post "Cercasi Writers!!!" del Trucchi_Club è ancora disponibile e lo potete trovare qui. Nei commenti trovate anche i miei messaggi, ma purtroppo sono "Questo commento è stato eliminato dall'autore." perché qualche anno fa ho avuto una fase di ELIMINA TUTTO IL CRINGE. Sono ancora incazzata con me stessa per questa cosa pt. 2.
3.5) Il mio primissimo post, FORTUNATAMENTE, non l'ho mai cancellato da lì: lo trovate qui. Sono io a 13 anni, autenticamente svitata ma trattenuta per sembrare un po' più seria. L'unica cosa che ho fatto è stato cancellare l'immagine che ho messo prima di tutto il testo: non ho la più pallida idea di come ho fatto, ma nel cercare di copiare la mia foto profilo Google + al tempo ho postato un'immagine legata definitivamente al mio profilo, e quindi cambiava quando cambiavo la foto profilo. Ora il mio profilo Google lo uso strettamente per ragioni personali, quindi nel post c'era la mia foto profilo attuale - ho deciso di toglierla più che altro perché trovavo davvero strano avere la mia faccia attuale legata ad un post su un blog di Stardoll che ho scritto praticamente 10 anni fa, lol. 
4) QUESTO BLOG DOVREBBE ASSOLUTAMENTE CHIAMARSI STARDOLL AMARCORD. SONO SCEMA PER NON AVERCI PENSATO PRIMA PERCHE' MO NON VOGLIO CAMBIARE DI NUOVO NOME. FANCULO ME. 

Ora ho davvero finito, e posso finalmente lasciarvi in pace. 
Giuro che per ora non sparisco. Ho dei progetti belli chonki su cui lavorare, quindi dovrete avere pazienza, ma arriveranno. Promesso. Grazie della pazienza alla mia schedule criminale ♥